Trascrizione dell’articolo apparso su La Gazzetta di Marcallo con Casone del dicembre 2011.

La pelle ha il compito di avvolgere e proteggere l’organismo dall’ambiente esterno: è una vera e propria barriera che regola il passaggio dell’acqua dall’interno verso l’esterno e previene l’entrata di sostanze dall’esterno verso l’interno.
Quando questa barriera viene meno alla sua funzione, allora si apre la strada a dermatiti di varia natura (infettiva, irritativa, allergica).
Nella sua costituzione la pelle presenta in superficie una pellicola che regola l’equilibrio di liquidi e grassi, prodotta dall’attività delle ghiandole sudoripare e sebaceee, fondamentale nel determinare la resistenza della pelle stessa agli agenti aggressivi.
La secchezza cutanea può essere di tipo costituzionale o acquisita per esposizione della pelle ad agenti esterni.
L’ambiente esterno influisce con fattori di varia natura. L’esposizione, ad esempio, ai raggi solari senza protezione provoca uno stato infiammatorio con ispessimento della cute: la pelle si ossigena meno e, quindi, sono più lenti il ricambio delle cellule e la produzione di lipidi.
Il caldo eccessivo degli ambienti chiusi comporta insufficiente ossigenazione e, di conseguenza, secchezza della pelle. I passaggi bruschi dal caldo al freddo, costringono i capillari ad un continuo sforzo di adattamento, provocando un eccessivo rossore del viso e secchezza della pelle. Non vanno, poi, trascurati altri fattori ambientali, quali lo smog e le polveri, che si depositano sulla cute, irritandone la parte più sensibile e provocando eritemi e secchezza; stessi effetti hanno anche il fumo e il cloro presente nelle piscine.
Nocive sono anche le esposizioni ad agenti chimici, sia a livello professionale che domestico: lavare e detergere troppo frequentemente la pelle può determinarne la secchezza, tanto più se si utilizzano saponi aggressivi e con tensioattivi chimici, perché asportano la pellicola idrolipidica di superficie e alterano la barriera protettiva. Anche il banale sfregamento sulla pelle di indumenti sintetici costituisce causa o concausa della xerosi, le cui manifestazioni cliniche vanno da un minimo grado di desquamazione con forfora, fino ad una forma con eritema, ragadi profonde e fissurazioni; spesso il sintomo principale è un prurito diffuso o localizzato, senza lesione dermatologica.
La secchezza della pelle dipende dalla perdita eccessiva di acqua: attraverso la pelle l’acqua evapora continuamente (fenomeno che non va confuso con la sudorazione). Se si ha la pelle secca, significa che si sta perdendo più acqua del normale; per cui bisogna reintegrarla semplicemente bevendo di più e avendo un’alimentazione più ricca di vitamine (C, E e betacarotene) e di acidi grassi essenziali (Omega 3 e Omega 6).
Bisogna avere maggior cura della nostra pelle, avendo attenzione ai detergenti che utilizziamo per l’igiene e facendo uso di creme idratanti ed emollienti, soprattutto dopo l’utilizzo di bagnischiuma particolarmente schiumogeni.
E poi… beviamo più acqua.

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